mercoledì 14 novembre 2012
Rincoglionimento istituzionale
Questa storia di Vincenzo Maruccio mi ricorda per un dettaglio quella di una delle cosiddette papy girl spinta dal proprio stesso padre fra i tentacoli del vecchio porco e istigata a prostituirsi e a spillargli quanto più denaro possibile.
Il dettaglio - che nella vita di nessuno di noi in realtà è un dettaglio - sarebbe la mamma. E, incidentalmente, anche la nonna. Ma se della nonna possiamo supporre che non sapesse il motivo per cui si levava dalla bocca i soldi per mandarli al bambino, e se il rincoglionimento fa parte del ruolo di una nonna nei confronti dei nipoti - è istituzionale, direi -, c'è da chiedersi invece perché la madre lo abbia assecondato nella sua malattia da videopoker invece di farlo sottoporre al Tso.
Cioè questo qui non soltanto si fotteva i soldi del gruppo consiliare IdV alla regione Lazio, non soltanto si fotteva lo stipendio di consigliere regionale di quasi 13.000 euro al mese (c'est à dire sei stipendi di un lavoratore vero) perché invece di andare a lavorare il suo tempo lo passava davanti alle slot machines, ma per di più anziché essere lui con il suo stipendio più che onorevole a fare regali alla nonna pensionata per ringraziarla delle coccole e delle attenzioni ricevute in tanti anni, si fotteva pure i soldi della pensione della nonna. Come rubare le caramelle a un bambino.
Con la complicità della madre che - lo ha detto lui stesso durante un interrogatorio - "dalla Calabria inviava con l'autobus i risparmi della nonna". Dunque, anziché prenderlo a calci in culo, come avrebbe meritato, la signora lo assecondava privando la propria madre del necessario per sfangare gli ultimi anni della sua vita. Sarà che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, ma certo dietro un uomo pezzo di merda c'è sempre una madre (o dei genitori) pezzo di merda.
Quanto ad Antonio Di Pietro...dunque: De Gregorio, Razzi, Scilipoti, Maruccio....delle due l'una: o sapeva - con tutto quel che ne consegue - o non si rendeva conto. Però, nel caso sia giusta la seconda ipotesi, c'è un altro piccolo dettaglio: che Di Pietro non è la nonna, ma il capo di un partito, e a lui non è consentito il rincoglionimento istituzionale.
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