venerdì 1 luglio 2016

Una storia sbagliata


Oggi c'è questa storia sbagliata nell'aria che, da qualunque parte la si guardi, dà i crampi allo stomaco.
Dunque: ci sono un papà e una mamma, una bimba di poche settimane, dei vicini di casa e un giudice che da ammazzasentenze ha cambiato la sua ragione sociale in sputasentenze. Il papà lascia un attimo da sola la bimba per riscaldarle il latte, la bimba si mette a piangere, i vicini chiamano le forze dell'ordine credendo si tratti di un caso di abbandono, il giudice gliela leva dichiarandola adottabile. È successo sei anni fa: forse solo per un singolo episodio quel giudice che risponde al nome di Corrado Carnevale, cioè quello che da presidente di Cassazione cancellò per cavilli centinaia di sentenze di condanna di mafiosi e poi chiese il trasferimento alla sezione civile probabilmente per evitare il giudizio su di sé, ha stabilito che quei genitori erano troppo "anziani e sbadati" per badare alla bambina che quindi doveva essere adottata. Oggi, a distanza di sei anni, la Cassazione ha revocato quella sentenza decidendo che la bimba può tornare dai genitori spiegando che la legge non prevede limiti di età per "chi intende generare un figlio" (ma li stabilisce per l'adozione: figli e figliastri?). Perché il punto su cui faceva leva Carnevale era ed è proprio quello: sei anni fa i genitori della bimba avevano 69 e 57 anni quindi oggi ne hanno 75 e 63. Anziani, oggettivamente, sono. Tanto che li hanno definiti i genitori-nonni. E secondo me un figlio a quell'età non si fa. Comunque ora questa bambina c'è e credo che al di là delle leggi bisognerebbe far prevalere il suo interesse e il buon senso.
Genitori felici, riferiscono le cronache, certo. E della bambina si sa niente? Qualcuno, di questa bambina - prima, durante e dopo -, si è preoccupato? Ora lei ha sei anni, per sei anni è stata rimbalzata da una famiglia affidataria a un'altra da un brefotrofio a un altro che nemmeno Dickens avrebbe potuto immaginare tanto, e ora dovrebbe tornare da questi genitori che non conosce e che non hanno la forza fisica e generazionale per trattarla da figlia. Io a questi signori auguro la vita più lunga possibile, ma è probabile che fra sei anni, quando questa bambina avrà 12 anni e le verranno le mestruazioni per la prima volta, vorrà andare al cinema per la prima volta con un'amichetta, si innamorerà per la prima volta, potrebbe non avere nessuno a cui raccontarlo e non necessariamente perché i suoi genitori saranno già morti, ma perché saranno nati già nonni. E magari si scandalizzeranno eccessivamente oppure le concederanno troppo come fanno i nonni e come è giusto che sia per dei nonni.
Vorrei dare un consiglio a questi signori, non richiesto e inopportuno - lo so - perché in questi casi bisognerebbe tacere non conoscendo i dettagli e gli stati d'animo, però voglio darglielo: se davvero volete bene a questa bambina, trovatele un paio di genitori giovani e ponete come unica condizione per l'adozione che voi siate ufficialmente i nonni. Adottate gli adottanti e occupatevi di questa bimba coccolandola, viziandola e sbagliando tutto sull'educazione come fanno i nonni, portatela al parco, andate a trovarla quando ha la febbre, preparatele una torta, consolatela quando i genitori la sgrideranno, ma fate i nonni. Sapendo che quando non ci sarete più lei non sarà sola. Fatelo per lei.
Quanto a Carnevale, non gli farei mettere bocca su un bambino nemmeno per decidere se per la pasta con il formaggino sono meglio i corallini o le stelline.

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