venerdì 17 giugno 2016

La pecora di Renzi


Io non sono ancora riuscita a capire se è nato prima Renzi o la pubblicità di segugio.it. Avete presente il cane ministro (o il ministro cane) della réclame della società assicuratrice? Tiene una conferenza stampa e, dopo l'ultima domanda, saluta così: "Adesso scappo, ché ho un barbecue al Senato". Dal che si deduce che in Senato si gozzoviglia. Insomma, la traduzione pubblicitaria del sentimento qualunque espresso in siciliano nel "su' tutti manciatari", che rispetto all'italiano "mangiano tutti" contiene una nuance in più di vocazione e professionalità.
E Renzi che fa? Gli italiani dicono - e lo sottoscrivono con una pubblicità (per di più brutta) su cui nessuno si indigna - che i senatori mangiano e lui abolisce i senatori. O, almeno, quelli eletti dal popolo che magari potrebbero non essergli tanto favorevoli quanto quelli nominati dai suoi proconsoli nelle province dell'impero. Lui cavalca la tigre. O forse la pecora che è in ogni italiano.
Gli italiani dicono che è tutta colpa dei sindacati (e lo fanno da sempre, da quando i sindacati facevano il loro dovere, e non adesso che i sindacati sono talmente morbidi nei confronti del governo e dei padroni da rasentare la viscidità di uno zerbino bagnato) e lui fa lo spaccone, li deride, li intimidisce come fosse un qualunque bullo di quartiere.
Gli italiani odiano i dipendenti comunali - tutti, senza distinguere fra i furbetti del cartellino e quelli che si fanno il mazzo al posto degli altri - e lui, subito pronto a cavalcare la pecora qualunquista e a rilanciare con un bluff da giocatore di poker, gli fa un decreto per licenziarli su due piedi. Non trascurando di annunciarlo a pochi giorni dal turno di ballottaggio delle elezioni amministrative dove rischia di essere "asfaltato" dal qualunquismo grillino.
Così - spera - tutti quelli che sono incazzati con i politici "manciatari", i sindacati filogovernativi o antigovernativi e con i pubblici dipendenti fancazzisti, forse non si accorgeranno che li sta fottendo trasformando le pensioni in un prestito a strozzo e facendo l'ennesimo cadeau alle banche.
Restiamo in attesa della pioggia. E che Renzi cavalchi la pecora del "piove, governo ladro". Magari in un momento di distrazione fa un decreto per mandarsi affanculo da solo.

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