"Sono un pensionato e la benzina costa troppo,
non me la posso permettere". Più o meno sembra abbia detto questo agli
inquirenti l'uomo che a Palermo ha confessato di avere ucciso l'impiegato di un
distributore di benzina. Evidentemente a Palermo, dove il problema principale è
il traffico e non solo quello metaforico, la vita di un uomo vale meno di un
pieno di carburante. Sicché, se ti girano i coglioni, puoi prendere la pistola
e fare fuoco.
Senza curarti
di sapere se quello che tu hai eletto a vittima è un dipendente pagato in nero,
se è padre di un paio di bambini, se - per esempio -, visto che lavorava lì da
pochi giorni, probabilmente era uno più sfigato di te che aveva trovato il suo
primo lavoro a 44 anni suonati.
Sono andata su
uno dei tanti gruppi di discussione su Internet: dicono che una 7,65 costi
alcune centinaia di euro, cioè più o meno quanto una pensione al minimo o
quanto sei pieni di carburante che ci puoi andare quasi in capo al mondo.
Sai che c'è?
Che se uno una cosa non se la può permettere ci rinuncia: non se ne va in giro
ad ammazzare la gente che chiede di essere pagata per un servizio. Che poi,
vorrei sapere dove devi andare: sei pensionato, non hai nemmeno l'alibi di
prendere la macchina per raggiungere il posto di lavoro. Fai come me: buttala 'sta
macchina, cammina a piedi o in bici così scarichi le tensioni, non ti intossichi
e non avveleni l'aria, prendi l'autobus se proprio non ti va di camminare. E
poi vendi la pistola così ci campi un mese.
Ma in fondo la
colpa non è tutta sua: gli hanno insegnato che della macchina non si può fare a
meno, che è un modo per dimostrare che esisti. Nella pubblicità tutto comincia
e finisce con l'auto: la famigliola presunta felice, le femmine da rimorchiare,
l'aria condizionata che ammazza l'ambiente ma chi se ne frega se io mi sento
come sulla cima di una montagna, la vettura che si parcheggia da sola e quella
che "me la freghi? non mi frega" e c'è persino quella alimentata a
viagra. Gli hanno insegnato, ci hanno insegnato che la macchina è la cosa più
importante della nostra vita.
Poi
all'improvviso il cocchio ridiventa zucca e tu sei diventato un assassino. Per
futili motivi.
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