E insomma a un certo punto mi metto a cercare
notizie su "Donne, grammatica e media", la guida all'uso del
linguaggio di genere curata da Cecilia Robustelli.
Comincio a
digitare sul motore di ricerca, scrivo "donne" e il primo
suggerimento che mi dà, subito dopo l'ovvio "donne" che, ovviamente,
prima di tutto ti mostra donne seminude, è "donne sole". Si parla di
donne che hanno scelto di essere single? Di donne trascurate dai mariti? Di
anziane signore abbandonate dai figli? Di esistenzialiste afflitte dal mal de vivre?
Ovviamente no: è un tripudio di chat per incontri "amorosi" (si fa
per dire) con contorno di abbigliamento leopardato.
Già lo sai
come finirà e però, siccome ti piace farti del male, continui la ricerca:
subito dopo c'è "donne ucraine". Che nell'immaginario collettivo in
cui io non mi riconosco non sono, of course, insegnanti, manager, scienziate,
astronaute, donne di governo o donne contro il governo. Sono zoccole, più o
meno gratuite (o, al più, badanti): un sito si chiama "ucraine che la
danno". Tout court. E che vi aspettavate? Pagine e pagine di misure,
cataloghi, foto, suggerimenti per l'attracco. Poi ci sono - immancabili - le
donne al volante (con il seguito della filastrocca, immagino), quelle più belle
del mondo, le donne giraffa del Myanmar e, logica conseguenza di questa
difficile quanto vana ricerca, donne sull'orlo di una crisi di nervi. Cioè io.
Che però,
siccome sono ostinatamente masochista, vado avanti. E digito: donne gra... E
subito eccole lì le donne del Grande fratello. Poi quelle gravide, grasse,
grandi e, per finire, ça va sans dire, gratis. Paginate sane, che sottintendono
milioni di uomini arrapati (e maritati, suppongo) intenti a cercare solo figa à
gogo.
Nessuna
traccia di ministre, sindache, assessore, avvocate, chirurghe. Non pervenute,
non contemplate. Ruoli non codificati e non legittimati nell'immaginario
maschile, e dunque troppo precari e occasionali perché si possa pensare di
riconoscerli stabilmente nelle desinenze. E in fondo, se una donna assurge a
ruoli di potere - secondo chi se ne ritiene unico detentore -, è solo perché
sono "cazzute". Ecco, se proprio si deve usare la parte per il tutto,
si potrebbe proporre di inserire in questo nuovo dizionario un nuovo lemma:
figute. E usarlo al maschile - figuto - anche per i pochi uomini che sappiano
fare contemporaneamente la metà delle cose che fanno le donne.
Alla fine l'ho
trovato il sito: ma ho dovuto scrivere il titolo per esteso fino all'ultima a.
Ah, poi ho
provato anche a digitare "uomini soli": per le prime cinque pagine, ci
sono i Pooh in tutte le salse - il video della canzone dei Pooh, il testo della
canzone dei Pooh, gli accordi della canzone dei Pooh, la canzone dei Pooh
cantata da altri cantanti -; decine di recensioni al libro di Attilio Bolzoni; un
altro libro con lo stesso titolo dedicato a Enrico Mattei e Mauro De Mauro....
e soltanto una volta in cinque pagine c'è una specie di versione maschile di
economia domestica per insegnare a questi eterni minus habentes come si attacca
un bottone, come si cura l'influenza e come si congelano gli alimenti. Oh, di
ucraini che la danno, manco a pagarli.
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