martedì 21 maggio 2013

Il buio (politico) a Catania

Sabato sera, una via del centro di Catania, un palazzo abitato da studenti universitari. I ladri aspettano che l'ultima saracinesca si abbassi e poi, col favore delle tenebre, si arrampicano al primo piano per rubare televisori e computer. Col favore delle tenebre, perché da qualche tempo il Comune indebitato con l'Enel e con il resto del mondo ha ricominciato a spegnere le luci, non solo in quella strada ovviamente. Ed è probabile che presto al buio politico, morale e amministrativo, si aggiunga quello totale delle vie e delle piazze facendoci ripiombare in quell'atmosfera di terrore e di coprifuoco già vissuta altre volte da Catania durante l'amministrazione del sindaco fascista che non ha risanato ma se lo dici ringhia. In quella strada del centro di Catania, metafora di tutta la città, oltre al palazzo degli studenti c'è anche un bell'albergo molto frequentato dai turisti. Che, col favore delle tenebre, vengono regolarmente scippati appena escono. Ma fuorisede e turisti non votano a Catania; ladri e scippatori invece sì.

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