lunedì 15 aprile 2019

Il business della disperazione

Quanto può essere disperata una persona per decidere di farsi spezzare una gamba o accettare il rischio di finire per sempre su una sedia a rotelle? Quanto può essere disperato un migrante per scegliere di rischiare la vita due volte, la prima su un barcone e la seconda facendosi fare a pezzi per pochi spiccioli? Che pacchia, eh! Hanno scelto i più deboli fra i deboli – disoccupati, ragazze madri e immigrati – i bastardi che a Palermo avevano avviato il fiorente business della disperazione rompendo braccia e gambe per incassare il premio assicurativo di poveretti a cui lasciavano solo le briciole e a volte nemmeno quelle. Truffa alle assicurazioni, l'hanno chiamata, ma era una truffa alla vita. Mille euro per una gamba, cinquecento per un braccio. Era il tariffario degli «spaccaossa» (quarantadue quelli arrestati oggi, ma l’inchiesta coinvolge ben duecentocinquanta criminali, fra i quali anche alcuni medici e un avvocato), che le ossa le rompevano davvero ma poi i soldi non glieli davano. Un business da due milioni di euro l’anno per gli organizzatori; qualche centinaio di euro, quando andava bene, per le loro vittime anche se restavano menomate a vita o la vita la perdevano, come Hadry Yakoub, un tunisino che per lo troppe fratture c’è morto ed è stato lasciato in mezzo a una strada per simulare un incidente.
Una vicenda raccapricciante, e un film dell’orrore in cui venivano usati pesanti dischi di ghisa per provocare le fratture, che non può essere considerata «soltanto» come il frutto della perversione di pochi, ma affonda le proprie radici nello stato di prostrazione in cui sono state artatamente gettate le persone più povere delle regioni più povere del nostro paese, per asservirle e renderle manipolali. Che siano politici che ti promettono un posto di lavoro in nero a pochi euro e senza tutele o i mafiosi che ti assumono come manovalanza per lo spaccio di droga oppure i bastardi spaccaossa, la storia non cambia: ti vendi il cervello, la coscienza, la dignità, un braccio, una gamba, la vita stessa perché tanto non hai alternative e perché tanto non hai più voglia di crederci nella possibilità di avere un’alternativa. Perché, tanto, senza la possibilità di un futuro decente, la vita più merdosa di così non può essere. E ne uscirai sempre con le ossa rotte.

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