martedì 13 settembre 2016

Menzogna con avvitamento

 
Mi dispiace che lei stia male e le faccio i miei auguri di pronta guarigione. Del resto, se l’ha fatto Trump posso farlo pure io. Per quanto, non penso che lei si sia preoccupata molto per la gente che soffriva e soffre per le vostre schifose guerre coloniali ed esportazioni di democrazia.
No, devo ammetterlo: non mi importa molto della sua salute. Diciamo che la mia è stata una bugia a fin di bene o di cortesia. Non mi sembra, invece, che le bugie dell’avvocata Rodham siano a fin di bene. A partire dal cognome che indossa per fare carriera politica: quello di suo marito. Ad arrivare a quella sul suo stato di salute, che ha cercato di nascondere pur di raggiungere il massimo obiettivo del potere e che si è svelato da solo, malgrado la sua volontà, facendola precipitare come un budino con poco amido poco prima di infilarsi in macchina.
Del resto sembra che le bugie siano il marchio di fabbrica della famiglia: al tempo Bill, messo alle strette, ammise di avere avuto una “relazione fisica impropria” (facendo legittimamente incazzare la moglie e il Paese intero). Insomma, come se oggi Hillay ci dicesse di avere una radiografia impropria dei suoi polmoni. Non vorrei dirglielo, ma sempre cazzi sono: amari.
Ma confesso che sono un po’ invidiosa. Perché da quel che si racconta gli americani – che non godono della mia stima, ma qualche riconoscimento in questi casi lo meritano – di solito di fronte alle bugie dei politici s’incazzano e ne sa qualcosa Richard Nixon. No, noi no, come direbbe Claudio Baglioni. Noi – e così vi faccio pure la rima – siamo dei cazzoni. O dei coglioni, fate voi. E più ci prendono per il culo e più ci piace. Metti Matteo Renzi: e i sì e i no, e se vincono i no me ne vado, anzi no se vincono i no non me ne vado più, e faccio le modifiche all’Italicum e col cazzo che faccio le modifiche all’Italicum, e la buona scuola che è una “fitinzia” come si dice dalle mie parti, e il jobs act che serve a licenziare ma lui ti dice che serve ad assumere e tu ci credi, e le elezioni che forse si fanno e forse non si fanno, e il partito che lo chiama di sinistra e invece è di destra (e infatti forse le elezioni non si faranno mai più). O metti Paola Muraro, che ha detto di non essere indagata. Poi si è scoperto che era indagata e quando le hanno chiesto perché non l’aveva detto, con triplo salto mortale carpiato della bugia, lei ha risposto che i giornalisti non le avevano chiesto se fosse indagata ma se avesse ricevuto l’avviso di garanzia. Io, se fossi la Raggi, le Olimpiadi le farei a Roma solo per fare partecipare la Muraro e prendermi il merito di avere introdotto la nuova disciplina olimpica della menzogna con avvitamento. Magari farei gareggiare Matteo nella stessa squadra. Con gli americani che ci guarderebbero con invidia per quanto siamo bravi a raccontare balle.
E noi – dopati dalla nascita - tutti sugli spalti ad applaudire: più menzogne ci raccontano e più siamo contenti. Non vorrei dirvelo, ma pure per noi sono cazzi. Amarissimi.

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