venerdì 13 novembre 2015

Vendita delle indulgenze

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Ho appena scoperto che oggi è la giornata della gentilezza, una delle tante ricorrenze nate - forse - con le migliori intenzioni, a tutela di una specie in via di estinzione, ma presto fagocitate dal capitalismo che ne ha fatto un business: pare che fiocchino magliette e gadgets. Insomma, una di quelle cose ipocrite tipo festa degli innamorati, dei nonni, del papà o del gatto che un giorno l'anno servono ad assolvere gli altri 364 giorni di indifferenza e a volte di violenza. Basta spendere soldi in inutili cazzate, tipo vendita delle indulgenze, e il gioco è fatto.
Bene, io - anche se dico le parolacce - sono solitamente gentile: mi sposto per fare passare un'altra persona, dico grazie e prego e per piacere, mi faccio carico dei problemi degli altri, sono talmente gentile che se qualcuno mi dà una gomitata involontaria sono io a chiedere scusa per essermi trovata sulla traiettoria del suo gomito.
Dunque io, che sono solitamente gentile, oggi voglio trovare un modo per onorare questa giornata e dire gentilmente quello che penso a certe persone.
Ne prenderò alcune a campione e proverò a rivolgermi a loro con cortesia. Per esempio i cardinali che fanno la bella vita con i soldi destinati ai bambini poveri; per esempio Matteo Renzi che difende il poco gentile De Luca; per esempio i mafiosi che vogliono uccidere Di Matteo; per esempio coloro secondo i quali una donna che ha subìto per oltre vent'anni i maltrattamenti del marito non ha diritto al riconoscimento della colpa di lui nella causa di separazione (è evidente: le piaceva); per esempio chi ha dato l'ordine oggi a Milano di manganellare un professore cinquantenne disarmato e a volto scoperto che protestava contro la pessima scuola di questo governo; per esempio gli evasori fiscali; per esempio quelli che posteggiano il suv sugli scivoli per i disabili; per esempio i padroni che licenziano una dipendente incinta; per esempio quelli che sfruttano i lavoratori pagandoli poche centinaia di euro al mese (quando va bene).
E potrei continuare. Ma adesso devo trovare qualcosa di gentile da dire loro.
Dunque, vediamo... Ah, sì, ecco: gentilmente, per piacere, se non vi è di troppo disturbo, potreste andare a farvi fottere?

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